sabato 7 gennaio 2012

la casa del deserto

Nel mio continuo studio di architettura organica, non posso non ritornare su un opera realizzata da colui che ha trovato quel legame tra architettura e paesaggio , Frank Lloyd Wright.
La casa è realizzata nel deserto dell'Arizona, "il luogo della Terra più bella" secondo le parole dell'architetto.
Anche il deserto, oltre al classico paesaggio naturale, viene all’attenzione di Wright, per una progettazione architettonica che cerca di creare quell’armonia tra uomo e natura, senza con questa costruzione voler dominare il paesaggio,ma  volendo proprio inserire la casa senza danneggiare la natura .





 

Con questa veduta si ha l’impressione che la casa e il deserto siano sorti simultaneamente.  Poiché il soggiorno è esposto a nord, le finestre che prendono l’altezza di  due piani danno su una catena di montagne, si trovava nel più alto margine di un pendio. Il luogo è incorniciato da catene montuose che si perdono all'orizzonte, la cui terra è una pietra di colore scuro rosaceo e la sua vegetazione unica è il cactus.
Il lavoro emerge proprio dalla roccia come se fosse una nave arenata, come se fosse stato lì da sempre, una vera e propria fusione con l'ambiente circostante.





Oggi tutto ciò che rimane di questa costruzione è solo il caminetto,  a causa di un incendio che ha distrutto la costruzione.  Il caminetto è stato spostato dopo 40 anni da un ammiratore di Frank Lloyd Wright per fare posto ad una nuova strada.

martedì 3 gennaio 2012

un modo di pensare al naturale

Nella mia continua ricerca di architettura che più si avvicina a quella organica, voglio inserire questo tipo di costruzione, che a mio parere può essere concepita come tale con alcune piccole differenze.

Realizzato dagli architetti Jose Selgas e Lucia Cano a Madrid: si tratta di un lungo ufficio a forma di tunnel disteso su una piccola radura di alberi a foglia caduca, coperto da una finestra in plastica acrilica trasparente molto sottile, appena 20 millimetri. La luce entra in modo splendido e naturale, quasi senza mediazioni: l’ombra è garantita da un muro opaco, spesso 11 centimetri e realizzato con strati di poliestere e fibra di vetro.Questo materiale, oltre a dare isolamento, dà colore all’ufficio. Le tinte interne degli arredi sono sul bianco e sul giallo per non discostarsi troppo dalle tinte naturali degli alberi e della luce. Lo studio a monte del progetto ha riguardato l’orografia del terreno, la misurazione della vegetazione per individuarne i rapporti tra altezza ed ingombro.
Questa struttura cerca proprio di trovare una sinergia tra natura ed edificio, come nell’architettura organica ma aggiunge a questi due componenti un terzo, che può essere  l’idea, la ricerca, infatti i progettisti hanno cercato di trovare un armonia tra i tre elementi per mettere in condizioni i progettisti di lavorare e cercare nuove idee di progetto immersi in un luogo diverso dal solito.
Wright : “più l’uomo resta vicino alla natura, più il suo benessere personale, spirituale e anche fisico si sviluppa, come conseguenza diretta di questa vicinanza”.